Un
silenzio teatrale.
Passi
lenti e timidi affondano,
scricchiola
la neve pressata come ovatta
sotto
gli scarponcini dal risvolto di velluto.
Voci
sussurrate inondano l'aria, si
scontrano
rimbalzano in un mosaico
di
ghiaccio, stalattiti si allungano.
Luci
di cristalli, arcobaleni si rincorrono
gocce
lente cadono, con tocco costante
si
fondono ad un terreno ferroso e bruno.
Il
sole scopre l'azzurro tenue di un cielo
ancora
rincorso da nubi grigie e gonfie
e
con un dolce tepore stende un velo
sulla
candida coperta di neve,
rendendo
un palpito di luci, come
diamanti,
la superficie perfetta e fredda.
Un
silenzio teatrale avvolge e rende bellezza,
in
un mattino d'inverno glaciale,
Io,
col cuor in gola, scendo dalla mia valle.
Adelina@
7-2-12
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